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Pubblicato il 27 novembre 2024

Blog Emilia Radulovic – Peste suina africana

«I risultati della mia tesi sulla peste suina africana sono di grande importanza per il futuro prossimo dello sviluppo di vaccini vivi attenuati».

Quali fattori dell’ospite influenzano il decorso e la gravità della malattia?

Il virus della peste suina africana (PSA) è innocuo per gli esseri umani, ma provoca una malattia emorragica letale nei suini domestici e nei cinghiali. Nel 2007, un ceppo particolarmente virulento è stato accidentalmente introdotto in Georgia e si è successivamente diffuso in Europa e nell’Asia sudorientale causando la morte di milioni di animali. Nonostante i reiterati tentativi della scienza, ad oggi non è nota alcuna terapia, né è disponibile una vaccinazione sicura contro la PSA. La ricerca di base sui fattori dell’ospite che influenzano la gravità della malattia e le risposte immunitarie è stata a lungo trascurata, il che ha ostacolato lo sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace. Nel suo laboratorio di alta sicurezza, l’IVI svolge ricerche sul sistema immunitario dei suini e le sue interazioni con diversi agenti patogeni. Le tecniche di fenotipizzazione e sequenziamento permettono lo studio approfondito delle cellule immunitarie. Inoltre, grazie all’ingegneria genetica l’IVI studia la struttura, la composizione molecolare e i meccanismi di replicazione del virus della PSA e soprattutto i meccanismi delle interferenze dei virus con la risposta immunitaria dell’ospite.

Per studiare la risposta immunitaria, da molti anni l’IVI alleva suini in condizioni sanitarie sperimentali caratterizzate dall’assenza di patogeni suini. I suini allevati in queste condizioni sviluppano un sistema immunitario praticamente vergine, la cui risposta all’infezione con il virus della PSA ha permesso i progressi fondamentali descritti nel progetto.

Intervista alla dottoressa Emilia Radulovic