I virus dell’influenza A

  • Gli uccelli selvatici, in particolare gli uccelli acquatici, sono considerati un serbatoio naturale di virus dell’influenza A.
  • I virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità causano in polli e tacchini la classica peste aviaria, che ha esito letale nel 100 per cento dei casi.
  • I virus dell’influenza aviaria hanno un potenziale zoonotico e, in rari casi, possono causare negli esseri umani malattie gravi e mortali.
  • I suini possono fungere da ospiti per i virus dell’influenza suina, aviaria e umana. Nei suini, mediante adattamento e scambio di segmenti di geni, possono svilupparsi nuovi virus dell’influenza A con potenziale pandemico.

Progetto di ricerca: vaccinazione di uccelli da zoo contro i virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (H5N1) con un vaccino a vettore

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Dal 2021, l’intera Europa è colpita dalla più grande epidemia da virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1. Oltre al pollame da reddito, anche molte specie di uccelli selvatici sono state vittime del virus e alcune popolazioni sono state minacciate a livello regionale. Poiché l’influenza aviaria è un problema costante e molte delle specie di uccelli selvatici degli zoo non possono essere tenute in rigorose condizioni di quarantena in modo adeguato alla specie, diventa necessario proteggere gli animali con la vaccinazione.

Un vaccino adattato

Già diversi anni fa l’IVI ha sviluppato un vaccino a vettore basato su un virus della stomatite vescicolare (VSV) non in grado di riprodursi, in cui un gene essenziale è stato rimosso e sostituito con un gene del virus dell’influenza aviaria H5N1. Questo vaccino ha determinato una protezione completa contro l’H5N1 nei polli vaccinati. Esso consente inoltre di differenziare facilmente dal punto di vista sierologico gli animali vaccinati da quelli infetti da H5N1. L’IVI ha adattato il vaccino a vettore esistente utilizzando l’antigene HA dei virus H5N1 (gruppo filogenetico 2.3.4.4b) attualmente in circolazione.

Proteggere gli uccelli selvatici degli zoo  

Dopo l’autorizzazione della domanda di rilascio, si è potuto dare il via alla vaccinazione nell’agosto 2023. Da allora, ha vaccinato 317 animali appartenenti a 24 specie di uccelli presso il parco zoologico di Berna e lo zoo di Basilea. Il vaccino è stato ben tollerato dagli animali e non sono stati osservati effetti collaterali. Sono attualmente in corso analisi sierologiche volte a dimostrare che gli animali hanno prodotto anticorpi sufficienti a proteggerli dall’infezione da virus H5N1 ad alta patogenicità. I primi risultati affidabili sono attesi per gennaio 2024.


Domanda di autorizzazione per un’emissione sperimentale di un vaccino contro l'influenza aviaria geneticamente modificato

Autorità che rilascia l’autorizzazione: Ufficio federale dell’ambiente UFAM, 3003 Berna

B/CH/22/01 (B22001): Domanda di autorizzazione 


Quale virus si nasconde dietro l’influenza stagionale?

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Mentre tutto il mondo fa i conti con la pandemia di SARS-CoV-2, in Europa si sta diffondendo un altro virus che colpisce duramente l’industria avicola. Centinaia di migliaia di animali hanno già dovuto essere uccisi questo inverno per riuscire a tenere sotto controllo la peste aviaria. La causa di questa epizoozia è un virus influenzale. Altri virus di questo tipo infettano i suini o pro-vocano la cosiddetta influenza stagionale negli essere umani. Che cosa hanno in comune que-sti diversi tipi di virus?


Intervista al dottor Gert Zimmer (PDF, 195 kB, 24.02.2022), virologo dell’Istituto di virologia e d’immunologia (IVI) e dell’Università di Berna.

News dall'IVI sui casi in Svizzera

Ultima modifica 02.11.2023

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